Mazzisti, di Rupert Gang. Patetica Tragicommedia in atto primo e forse unico

Poi voi lettori, i testi di Gang li leggete anche, e siete pure attenti, e persino ne traete delle conclusioni, com’è giusto che sia. Allora vi cimentate (per modo di dire) con «Mazzisti» e forse vi piccate perché vi sembra che Gang ce l’abbia a morte con i michioni, con le stupide ed è scorretto e maleducate, pure vagamente omofobo e misogino. Ma gang una volta interrogato direttamente sul suo rapporto con l’umanità rispose con l’inaspettato candore disarmante che può venire da un «io amo tutti». Ed è vero. I suoi lavori di scrittura sono un fortissimo e genuino atto d’amore nei confronti degli uomini e delle donne; come per la filosofia, anche l’arte senza la stupidità ha poche altre ragioni d’esistenza.

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