Il mio Crowfunding su Ko-fi.

Tra le dozzine di soluzioni possibili per i creativi-creatori di internet ho deciso di provare la piattaforma Ko-fi, perché mi sembra la più completa: un tizio a cui risulto simpatico può passare e lasciare un obolo («per un caffè», da cui il nome del sito) o diventare un mio sostenitore “ricorrente”, versando mensilmente una sommicciuola a scelta sua. Così lo sperperone può accedere in esclusiva a tutte le minchiate che combino finché non imbocco la soluzione per realizzare qualcosa di passabile.
C’è uno shop nel quale si possono mettere in vendita prodotti digitali o materiali; ho subito approfittato per la distribuzione del mio ultimo libricino, «I giochi aleatori», e per le mie produzioni d’arte in ceramica e pittoriche.
Se si ha un pubblico affezionato e un progetto in mente, si hanno due opzioni: si può impostare un Goal, un obiettivo specifico per il quale richiedere sostegno, anche una tantum, per il quale chi partecipa ottiene ancora privilegi e benefici d’accesso; oppure si può importare un Tier (livello) che è più o meno le stessa cosa ma a un livello (per l’appunto) più avanzato. I Tier sono pensati per i progetti davvero seri e importanti, e chi vi partecipa accetta di passare un po’ di soldi ogni mese per finanziare il creatore che può decidere di ringraziare in vari modi i suoi sostenitori. Io, conscio dell’umiltà effettiva del mio progetto, prevedo di offrire il lavoro finito a chi sarà così buono da sostenermi e nel mentre, a chi interessa, ogni passaggio del lavoro di impaginazione e revisione in vista della stampa, con aggiornamenti tempestivi.

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