Annuncio di Pubblicazione: «I giochi aleatori»

Tra pochi giorni sul blog Diari di un Avventuriero, Éttòre Ditesti renderà disponibile in lettura integrale il saggio breve «I giochi aleatori» allegando anche il link per acquistare l’eBook,
Il saggio è un pezzo di lavoro d’ampio respiro che riguarda l’analisi riammordernata delle attività ludiche, nella quale si riparte dai risultati dei grandi classici del secolo scorso, per arrivare a nuove interpretazioni e definizioni. Così un’analisi che vuole circostanziare gli aspetti essenziali del gioco d’azzardo, incontra immediatamente una prima difficoltà di stile editoriale: è il caso di mettere in scaletta le diverse forme di azzardo ludico e per ciascuna di esse elencare ancora i tipi più noti, con le loro regole, corredate da foto e illustrazioni?
Certamente non è questo un approccio innovativo; chi legge può trovarsi ad affrontare un numero senz’altro cospicuo di pagine, nelle quali i contenuti fondamentali sarebbero scorsi assieme alle figurette esemplificative, confondendosi a queste, senza riuscire a ottenere quel rilievo che invece sarebbe quasi naturale.


Quindi ho redatto un testo corposo nonostante la sua brevità, ed è più spesso che lungo a causa del suo oggetto: non i giochi d’azzardo ma loro fulcro: l’Alea. E lavorare su quello che si trova al di sotto della superficie apparente delle cose, non consente semplificazioni. Perciò il lettore è avvisato sulla possibile difficoltà del testo, causa soprattutto dalla natura promiscua ed elusiva del soggetto.
Sembrerebbe così facile sostenere che l’Alea sia la sorte, ma essa tale non è; o che sia una parte del caso, ma non è neppure questa né una faccia del destino. Rispetto a questi concetti, astratti e non, l’Alea è assolutamente concreta e ha sempre qualcosa in più e qualcosa in meno di loro. Può essere detta una «causa senza cause» e visto che sono scivolato fra termini sofisticati di filosofia, mi permetto di esagerare aggiungendo che è una «non cosa» che genera cose.
Quest’ultimo suo sembiante oscuro, vagamente metafisico e nichilista al tempo stesso non viene affrontato in modo completo nel testo, perché è qualcosa di misterioso che forse non può essere neppure indagato, se non in un altro lavoro successivo al presente e probabilmente fallimentare.
Tuttavia non considero un fallimento ammettere d’aver intravisto un limite: certi libri e certe ricerche non si scrivono né si intraprendono allo scopo di manifestare la bravura e la cultura dell’autore, casomai alcuni lavori si svolgono unicamente per dar modo di pensare e riflettere autonomamente alle persone che vi si imbattono.
Spero che i miei lettori siano più d’uno.

Ett. d.T.