«I giochi aleatori» gli Highlights

Una buona partenza, forse con una pecca di eccessiva profondità

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Metodo e obiettivi ricercati

 

Il primo risultato della ricerca:

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Aggiungo anche un video dove approfondisco la questione dell’inganno e dell’illusione all’interno dei giochi d’azzardo

Dopo l’introduzione nel mio testo c’è il passaggio obbligato sul gioco dei dadi, perché da questo i giochi aleatori hanno preso il loro nome, ma per non smentire quanto ho riportato prima, i dadi non vanno considerati la forma archetipica effettiva dei giochi d’azzardo, che sono rappresentati meglio in tal senso dalle estrazioni (o sorteggi). Questi vanno affrontati storicamente, nel senso che si sono evoluti visibilmente insieme alle società che li sfrutta.

 

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Sempre sul filo conduttore delle possibilità d’evoluzione storica di alcuni (ma non tutti) giochi aleatori arrivo fino al «Gratta & Vinci», che se lo confrontiamo con le teorie classiche appaiono una novità assoluta, del tutto imprevedibile nel secolo scorso, eppure non contraddicono alcun loro principio.

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Qui è dove le mie speranze di pagarmi i caffè e il tabacco facendo lo scribacchino vanno in frantumi. Ma nel mondo esiste, diciamo una “causa”, che non ha elementi determinanti e determinabili dietro di sé: né natura, né scienza, né logica, metafisica o illusione sono riusciti spiegarla oltre un certo limite. La chiamo Alea: non è davvero una divinità, è solo hyper-naturale.


E anche se quando lo scrissi rinunciai ai sogni di gloria (ma quando mai…), ho visto spostarsi molto lontano i confini dell’universo, e ho appreso del nucleo fondante il motivo per il quale l’uomo gioca.

 

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Le scommesse

Chi ha avuto modo di leggere il mio breve saggio fino in fondo, ha capito che la mia analisi suo giochi d’azzardo tende a isolare i modelli e le meccaniche fondamentali dei giochi come se li osservassi in vitro; quindi arrivo a dimostrare come tutti i veri e puri giochi aleatori non possono mai essere realmente padroneggiati o dominati da alcuna abilità o competenza dell’uomo.
Le scommesse rappresentano, ancor più dei giochi a estrazione, quest’aspetto: si crede, e fermamente, che un esperto in un campo possegga tutte le competenze necessarie per prevedere il risultato di un evento che deve ancora verificarsi, o perlomeno abbia la capacità di indicare tutti i possibili risultati sotto quote di probabilità proporzionali. È esatto credere in questo, ma appena passiamo dalle previsioni meteorologiche a una scommessa, questa teoria già non è più universalmente valida per tutte le parti in causa, come si legge nell’estratto del saggio qui sotto.


Succede qualcosa nella testa dei giocatori che scommettono che per spiegarlo la teoria di Caillois non basta più e sono ricorso ai risultati di una ricerca antropologica che espone tutto quanto c’è d’irrazionale in alcune parti della cultura umana universale. Lo potete leggere gratuitamente, insieme al resto del saggio.

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Le pagine dedicate ai giochi di scommessa sono il punto di snodo centrale del saggio: una volta capito che i giochi d’azzardo sono ingannevoli perché nascondono i loro reali meccanismi di funzionamento dietro fenomeni più evidenti e immediati, tutto diventa più semplice quando questi meccanismi nascosti vengono individuati (o sappiamo che dobbiamo cercarli). Così si può procedere con quei giochi che hanno regole e strumenti più sofisticati e complessi con sicurezza, e smontali uno dietro l’altro.
Trattando delle scommesse non si può evitare un pezzo fondamentale della storia popolare: il Totocalcio e i suoi “sistemi statistici” che promettevano di vincere con regolarità “scientifica” (fosse stato vero…)

 

 

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I giochi di carte

 

L’ultima corposa sezione del mio saggio è dedicata ai giochi di carte, forse la forma più sofisticata di gioco aleatorio perché sfrutta tutti gli elementi segnalati in precedenza, più i mazzi di carte, che considerati con attenzione sono degli strumenti estremamente complessi e infine anche l’applicazione di alcune strategie che possono creare degli ibridi tra le categorie, specie tra l’alea e l’agon di Caillois. Ma prima d’ogni altra cosa ho affrontato la questione del rapporto tra Alea e divinazione che attraverso le carte appare essere un fenomeno in cui la divinazione può essere gestita quasi sistematicamente dal «cartomante». Ne ho data una spiegazione sul saggio, be darò una ancora più esplicativa in un articolo del blog tra qualche giorno, per ora potete gustarvi la lettura gratuita del saggio, o scaricarvelo al costo simbolico di 1.00 euro